ATTORIALMENTE


Meryl Streep : The Post


la “prima Volta” con Spielberg è quella in cui Meryl Streep recita il personaggio realmente esistito di Katherine Kay Graham, una donna dell’America degli anni settanta.

Vivere nell’America di quegli anni, ed essere amica di personaggi importanti, è una difficoltà. Se si è a capo di un grande giornale, il giorno in cui si richiede una quotazione in borsa, ancora di più.



Non solo la Graham vive affrontando le conseguenze del suicidio del marito, deve anche far fronte alla decisione del padre di affidare al coniuge la direzione dell’azienda del Post. Decisione che lei stessa vede come naturale e matura.
Spielberg accompagna la maturazione di questo personaggio lungo il crescendo emotivo del film, mentre scoppia il caso McNamara infatti, la Graham matura una profonda coscienza di se, delle sua capacità e del suo ruolo.
Meryl Streep, cotonata e circondata da un ambiente lussuoso e rigorosamente made in America, sfrutta non solo la sua fisicità in mezzo a tanti personaggi maschili, ma fa del suo sguardo e delle sue espressioni la linfa vitale della Graham.
Spaventata, dubbiosa, in conflitto con se stessa, la Streep comunica un’autentica Donna, fragile, coraggiosa, dubbiosa ed entusiasta. Porta sullo schermo un personaggio dalle mille sfaccettature che accettando le sue imperfezioni assume il comando della propria vita, riscoprendo la forza di essere Donna.
Probabilmente conscia di quanto questo film e questo personaggio fossero attuali, la Streep, da sempre sostenitrice e portavoce della Forza delle Donne, padroneggia il personaggio nel contesto narrativo delle sequenze. Non è mai fuori posto e non è mai di troppo. E’ Kay Graham, e risulta, di nuovo, immensa.








Leonardo Di Caprio : The Wolf of Wall Street

Jordan Belfort è un giovane broker di New York che vive una vita di eccessi per arrivare ad ottenere risultati importanti. dopo un iniziale fallimento, riprende la sua aspirazione ad eccellere, ed eccedere, investendo in un piccolo call center che con alti guadagni e azioni disoneste nascoste lo fa diventare il broker che ha sempre sognato.



Alla sua quinta collaborazione con Martin Scorsese, Leonardo Di Caprio arriva al suo primo ruolo "comico" per quanto comico possa essere definito questo personaggio Jordan Belfort, un uomo che fa della ricchezza l'unico fine di qualsiasi azione e relazione.
Sempre che di relazioni si possa parlare, il matrimonio con la bellissima Teresa (Margot Robbie) si regge inizialmente sul sesso e sul bellissimo aspetto della donna che in seguito a tradimenti e comportamenti indecenti del marito decide di lasciarlo. Jordan è un uomo completamente concentrato sugli aspetti materiali della vita e Scorsese lavora su questo aspetto del personaggio regalando sequenze cariche dal punto di vista narrativo, umano e tecnico in cui la pellicola "risplende" nell'eccesso quasi come la mente drogata e malsana del protagonista.

Di Caprio, da sempre bravo a calarsi nel personaggio, qui fa un lavoro in più, arrivando quasi a sconvolgere i lineamenti del suo viso marcandoli di espressioni volutamente esagerate perchè consone al Belfort. il vuoto delle emozioni di cui l'uomo sembra essere completamente privo, è riempito da una fisicità unica, che gioca tra il comico e l'eccessivo quasi come Scorsese e Di Caprio vogliano marcare l'unicità negativa di questo "modello" da non seguire.

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